Marina
Ripa di Meana senza scandali non può assolutamente vivere. Fa parte
del suo Dna, altrimenti che divertimento c'è. E allora alla
veneranda età di settant'anni per promuovere il suo ultimo libro si
è concessa un'intervista a cuore aperto al settimanale "Nuovo", dove
ha confidato alcune esperienze forti del suo passato, proprio per ricordare che nella sua vita ne ha combinate di cotte e di crude,
vedendone e vivendone di ogni.
Riguardo
al libro ha voluto spiegare che lo ha scritto perchè voleva dare un
segnale chiaro alla gente, che c'era tempo per invecchiare. "Un
paradosso incoraggiante, tanto che la gente, dopo appena dieci giorni
dall’uscita del libro, mi fermava per strada. Con frasi tipo: Anch’io voglio invecchiare con calma. Come si fa?"
Per
quanto riguarda la sua vita privata invece ha voluto raccontare
alcuni aneddoti della sua infanzia e giovinezza che l'hanno segnata
profondamente:
"Io
non ho avuto solo balli nella mia vita. Dietro
la mia innata esuberanza ci sono state tanta insicurezza, tanta
fatica,
tra relazioni oltre il limite come quella con il pittore Franco
Angeli: per lui mi sono persino prostituita, pur di procurargli i
soldi per la droga.
Se c’è un pregio che mi riconosco è la
sincerità: so che ho scritto cose dure. L’abuso sessuale da parte
della mia governante, per esempio, ha sicuramente segnato il mio
rapporto con il sesso: andavo a scuola con il pensiero fisso del
gioco importante e segreto, mi sentivo avanti rispetto alle altre…
Ora ne percepisco l’incidenza sulla mia personalità.
Andrea
è stato l’ennesima sorpresa della mia vita. Mi fu presentato da
amici comune. Aveva bozzetti di moda. Voleva conoscermi e aiutarmi
nel mio lavoro. Da allora mi è stato sempre accanto, specialmente
durante le fasi difficili della mia malattia. Un grande regalo.
Nessuno si aspettava che l’avremmo veramente adottato. Mi figlia
non ci credeva. E invece…".
Insomma
resta pur sempre na povera pazza, ma almeno adesso si spiegano tante
cose...
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