È ufficiale! Conchita Wurstel l’ha messa in quel posto a tutti (boni!!! Nel senso letterale del termine!). Era quasi una vittoria annunciata, visti i risvolti politici che c’erano dietro ed i fischi alla Russia di Putin ogni qualvolta beccava un mezzo voto, ed è riuscita a confermare i pronostici. Conchita vince a man basse con quasi 300 punti l’Eurovision Song Contest.
La barbuta Conchita porta a casa un risultato strameritato solo sotto l’aspetto
simbolico perchè la canzone era una buona canzone ma non la migliore sentita in questa kermesse. Anche
se ci si può aggiungere un enorme chissenefrega vista l’importanza mediatica della
vittoria nei confronti dell’uguaglianza dei diritti. Perchè come dice la
vincitrice "We are Unstoppable"! Va beh, anche meno.
Per quanto riguarda la serata tutto è filato liscio come l’olio. 26
canzoni in meno di due ore con la diretta chiusa a mezzanotte e mezza. Roba che a Sanremo
stavamo ancora a leggere il regolamento. Scenografie stupende, lancio dei
concorrenti figo, ritmo rapidissimo che non te lasciavano manco un minuto per
andare a pisciare e livello delle canzoni molto alto e soprattutto sobrio per il
contesto.
La vincitrice ha sommerso praticamente tutti ad eccezione dei Paesi Bassi che hanno cercato di reggere il colpo ed hanno lottato come hanno potuto contro l'uragano Conchita, ma hanno concluso a 50 punti di distacco. L’Italia, ingiustamente, ha fatto cagare. Ha preso solo una trentina di punti e se non fosse per la cenerentola San Marino e l’orripilante canzone della Francia (hanno preso solo due punti, probabilmente è il record storico nel punteggio più trash del concorso) saremmo arrivati ultimi. Onore comunque al merito ad Emma che ha tenuto bene il palco nonostante avesse un passo felino degno di un lottatore di sumo, ha tirato fuori la grinta ed ha cantato dignitosamente. Meglio non poteva fare!
Dal punto di vista
musicale il livello era abbastanza alto con alcune perle tirate fuori dal mazzo e ben poche
sotto la sufficienza. Il mio
personale podio è Finlandia, Paesi Bassi e Ungheria. Speciale menzione invece per
la Svizzera che aveva un fregno da paura al pari del finlandese e dell’ungherese.
Per quanto riguarda le votazioni italiane, ci dobbiamo sempre far riconoscere. Abbiamo votato in massa
l’esibizione trash della Polonia grazie alle tettone mostrate per 4 minuti 4 d’esibizione.
A questo punto la domanda che mi sorge
spontanea però è, drag queen per drag queen non potevano far vincere Emma
Marrone?
Di seguito il video della canzone vincitrice e la recensione delle canzoni in gara, in ordine d'apparizione:
1. Ucraina: Marija Jaremčuk - Tick-tock. Promossa solo per l’uomo criceto dietro di lei – 6.
2.
Bielorussia: Teo – Cheesecake. Il Robin Thicke dei
poveraccerrimi. Non so manco come c’è arrivato in finale - 2.
3.
Azerbaidjan: Dilarə Kazımova - Start a fire. Brava ma che due palle! - 6.5.
4.
Islanda: Pollapönk - No prejudice. I Teletubbies rockettari mettono
allegria solo a vederli – 6.5
5.
Norvegia: Carl Espen - Silent storm. Il bear panzuto e tatuato dalla
voce d’angelo. Già lo amo – 8.
6.
Romania: Paula Seling ed Ovi – Miracle. I rumeni danzerecci con i loro
giochetti da mago da quattro soldi e la pianola rotante spaccano – 7.
7.
Armenia: Aram Mp3 - Not alone. Canzone che gasa se non ti addormenti nel
primo minuto d’intro, lento come pochi – 7.
8.
Montenegro: Sergej Ćetković - Moj svijet. Il flauto sempreverde per
queste occasioni non salva una canzone moscia. Non c’ho capito na mazza ma almeno
ho scoperto la bandiera del Montenegro - 5
9.
Polonia: Donatan & Cleo - My Słowianie - We Are Slavic. Prevedo un’impennata
mostruosa per il turismo polacco dopo quest’esibizione. Milfone, porcone,
puttanone, buzzicone. Adoro – 7.
10.
Grecia: Freaky Fortune feat. RiskyKidd - Rise Up. Rumore scassa-timpani –
5. Solo perchè sono scopabili.
11.
Austria: Conchita Wurst - Rise like a phoenix. Conchita Wurstel, la
bond-girl barbuta. Più l’ascolto e più l’adoro – 8.
12.
Germania: Elaiza - Is It Right. Voce superba fischiata non si sa perchè.
Canzone con ritornello orecchiabilissimo – 7.
13.
Svezia: Sanna Nielsen – Undo. Classe e talento puro – 8.
14.
Francia: TWIN TWIN – Moustache. Ho vergogna per loro. Canzone orrida e
lui pure stonato. Ma per piacere! – 1.
15.
Russia: Anastasija e Maria Tolmačëvy – Shine. Le Kessler ringiovanite
lesbo-chic fanno tanto anni ’80. Stroncate solo perchè russe - 5
16.
Italia: Emma - La mia città. La gonna più corta la prossima volta. Ottima esibizione anche se ha il
passo felino di un lottatore di sumo - 7
17. Slovenia: Tinkara Kovač
- Round and round. Maleficent col flauto traverso anche no - 5.
18.
Finlandia: Softengine - Something better. Il Macaulay Culkin finlandese
spacca. Amo questa canzone dal primo all’ultimo secondo – 9
19.
Spagna: Ruth Lorenzo - Dancing in the Rain. Vociona melodrammatica ma per
la canzone in spanglish no, ma proprio no – 5.
20.
Svizzera: Sebalter - Hunter of stars. Il Raoul Bova ticinese ti conquista col suo
fischio e non solo quello – 7.
21. Ungheria: András Kállay Saunders – Running.
L’Usher dei poracci tutta la vita. Un pezzo de tronco de pino che levate. Bravo
ma soprattutto bonerrimo – 8.5
22.
Malta: Firelight - Coming home. Carina da ascoltare ma mi basta una volta. E avanza pure – 6.
23.
Danimarca: Basim - Cliche Love Song. Il Bruno Danimars ci spara a palla
una canzone estiva che ti fa muovere il piedino senza che te ne rendi conto –
7.
24. Paesi Bassi: The Common Linnets - Calm after
the storm. Quanto me piace sta canzone. Puzza di già sentito lontano un miglio ma che ce posso fa (Sting coi Police !?!) –
8.5
25. San Marino: Valentina
Monetta - Maybe (Forse). Un’altra canzone alla 007 style. Sei politico
solo perchè è di San Marino – 6.
26.
Regno Unito: Molly - Children of the Universe. Questa potrebbe spaccare
in futuro. Ottime potenzialità – 7.
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