Mariah Carey è forse l’ultima
vera diva rimasta nel panorama musicale odierno. Una cantante che in quasi
venticinque anni di carriera ha praticamente vinto la qualunque, venduto
vagonate di dischi e singoli (circa 200 milioni!?!) e cimentatasi in qualsiasi
progetto possibile che vada dal cinema ai talent show, passando per gli
immancabili profumi e le sue televendite imperdibili! Una voce da far invidia
alla chiunque e tredici dischi pronti a dimostrarne il suo inoppugnabile
talento.
"The Voice" s’è magnata tutti a
colazione negli anni ’90 imperversando in tutte le classifiche mondiali e
macinando record su record e dopo un periodo buio nei primi anni duemila
culminato con Glitter e finita in una clinica psichiatrica (dopo aver dato di
matto a Total Request Live America spogliandosi nuda), la cantante è ritornata a
mietere successi anche in quest’ultimo decennio diventando la cantante con più
numeri uno nella Billboard Hot 100. Ben 18!
Forte di questi numeri ma con una
popolarità calante dovuta ad un’immagine da mignottone perennemente infoiata e
con parte del suo pubblico deluso dalla partecipazione ad American Idol, la
cantante dopo quattro anni d’attesa ha sfornato il suo nuovo album, atteso come
il Messia. Quantomeno dai suoi fans. Il progetto è stato peggio di un parto
travagliato con continui posticipi e una gestione dei singoli da far licenziare
per direttissima tutto il suo staff e mandarlo a zappare la terra assieme a
quelli che si occupano di Lady Gaga.
In questi ultimi due anni ha praticamente
gettato nell’etere otto canzoni su quindici che compongono il suo ultimo lavoro "Me I Am Mariah... The Elusive Chanteuse" cercando disperatamente una hit che
potesse trainare le vendite del disco e che ad eccezione fatta per Beautiful
non ha trovato, andando a sputtanarsi di conseguenza tutto il progetto. A cominciare dal titolo. Cambiato in
rotta dal precedente The Art of Letting Go, peggior nome non poteva trovare. Lungo
e difficile da ricordare, pretenzioso e per niente ironico. E purtroppo i risultati
non si sono fatti attendere e sono crollati impietosi tra capo e collo pesanti
come macigni. Secondo i primi dati la divina dovrebbe esordire in terza
posizione in America con solo 56 mila copie (suo peggior debutto di sempre) e
nel resto del mondo non dovrebbe andare meglio (in Inghilterra ha esordito
14ima).
D’altra parte senza promozione e
un singolo di lancio, con più di metà delle canzoni conosciute e stra-ascoltate
da anni cosa ci si poteva aspettare? Un esordio record come quello dei Coldplay
da un milione di copie? Sta talmente scazzata che ormai la promozione se la fa
da casa sua! Ed è un peccato perchè il disco meriterebbe altra sorte visto il
livello musicale. Perchè tutto le si può dire eccetto che ha fatto n’album de
merda. Rimasta fedele al suo passato non s’è venduta alle mode del momento e ha
saputo confezionare un album di classe come solo lei sa fare, con duetti
maestosi e venature che spaziano dal puro r&b al gospel. Musica per le
orecchie ed i palati fini che meriterebbe ben altra sorte che prendere polvere
sugli scaffali dei negozi di dischi (esistono ancora!?!).
Cry. Una ballad voce e pianoforte
in modalità gospel che rimanda ai tempi d’oro della cantante. Ottima maniera
per cominciare delicatamente l’ascolto, anche se io l’avrei messa in chiusura –
8
Faded. Ballad hip hop deliziosa e delicata con i suoi
sussurri e sospiri che tanto amiamo – 7.5
Dedicated feat Nas. Quanto ama fare i duetti
con i rappa-gangsta lei nessun’altro. Stile Triumphant (che non si sa perchè
non l’abbia messa nella versione deluxe). Buon riempitivo che ci mostra ancora
una volta le sue doti vocali eccelse – 6.5
#Beautiful feat Miguel. Canzone ascoltata
e riascoltata con un assolo di chitarra iniziale che adoro. Due voci magnifiche
che s’intrecciano alla perfezione. Non c’è altro da aggiungere, tutto è stato
già detto da un anno a questa parte – 8.5
Thirsty. Pezzo urban che meriterebbe d’uscire
come singolo estivo. Il ritornello iniziale entra in testa e non ti lascia più. Ti fa scuotere le
chiappine senza rendertene conto – 8
Make It Look Good. Old style perfetto con tanto
di fisarmonica che mescola stile funky e country. Vogliamo parlare della
voce? E che vuoi dire – 8
You’re Mine (Eternal). Pezzo che
ha fatto una brutta fine nelle classifiche mondiali ma che meritava miglior
sorte, soprattutto il duetto con quel manzo di Trey Songz. Non è canzone da singolo ma meritava di più – 7
You Don’t Know What To Do feat Wale. Intro da
brivido per il presunto nuovo singolo o quanto meno si spera. Se solo mi
facesse un video decente sarebbe la 19ima number one della sua lunghissima carriera
e magari le farebbe vendere due copie in più. Stronza! Tutto così dovevi farlo l’album – 9
Supernatural. Ninna nanna con tanto di duetto
con i figli. Ma anche basta con sti bambini nelle canzoni, hanno rotto! Detto
questo, buon riempitivo ma niente più – 6.5
Meteorite. Altra canzone
danzereccia con vocoder a manetta. Studio 54 a me – 7
Camouflage. Un pò troppo lenta
senza mai decollare. Cori e
coretti soavi alla gospel maniera e testo interessante la salvano sul foto
finish – 6.5
Money ($*/…) feat Fabolous. Forse l’unica traccia
che non mi convince a pieno. L’avrei tolta per fare posto alla ingiustamente
sfanculata Triumphant – 6
One More Try. Sublime. Le cover con lei
sono una certezza. Non ne sbaglia una. Ha vinto su tutta la linea – 9
Heavenly (No Ways Tired/Can’t Give Up Now). Maxi
medley gospel che mostra ancora una volta che se la chiamano the voice un motivo ce sta, anche se la voce non è più quella di vent’anni fa se magna ancora tutte
a colazione – 7
It’s a Wrap feat Mary J Blige. E che glie
voi di? Due pezzi da novanta come questi messi insieme non possono che far uscire un
gioiellino. Finalmente ritirata
fuori dal cassetto – 8.5
Betcha Gon’ Know feat R. Kelly. Idem con patate. Altro
duetto remix dal precedente album che fa la sua porca figura. Ad averli fatti
uscire tutti così "Memoirs of an Imperfect Angel" non avrebbe mica floppato – 8.5
The Art Of Letting Go. Pezzone che ha fatto una
brutta fine per la pessima gestione del progetto. Questo ne è il caso lampante. Perle
ai porci – 8
Me. I Am Mariah…The Elusive Chanteuse. Va
beh! Qui stava ‘mbriaca – N.C.
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